Nuova Riveduta 2006

Lettera ai Romani 9:7-15 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

7. né, per il fatto di essere stirpe di Abraamo, sono tutti figli di Abraamo; anzi: «È in Isacco che ti sarà riconosciuta una discendenza».

8. Cioè, non i figli della carne sono figli di Dio; ma i figli della promessa sono considerati come discendenza.

9. Infatti questa è la parola della promessa: «In questo tempo verrò, e Sara avrà un figlio».

10. Ma c’è di più! Anche a Rebecca avvenne la medesima cosa quando ebbe concepito figli da un solo uomo, da Isacco nostro padre;

11. poiché, prima che i gemelli fossero nati e che avessero fatto del bene o del male (affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio, secondo elezione,

12. che dipende non da opere, ma da colui che chiama), le fu detto: «Il maggiore servirà il minore»;

13. com’è scritto: «Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù».

14. Che diremo dunque? Vi è forse ingiustizia in Dio? No di certo!

15. Poiché egli dice a Mosè: «Io avrò misericordia di chi avrò misericordia e avrò compassione di chi avrò compassione».