Nuova Riveduta 2006

Lettera ai Romani 9:10-22 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

10. Ma c’è di più! Anche a Rebecca avvenne la medesima cosa quando ebbe concepito figli da un solo uomo, da Isacco nostro padre;

11. poiché, prima che i gemelli fossero nati e che avessero fatto del bene o del male (affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio, secondo elezione,

12. che dipende non da opere, ma da colui che chiama), le fu detto: «Il maggiore servirà il minore»;

13. com’è scritto: «Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù».

14. Che diremo dunque? Vi è forse ingiustizia in Dio? No di certo!

15. Poiché egli dice a Mosè: «Io avrò misericordia di chi avrò misericordia e avrò compassione di chi avrò compassione».

16. Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia.

17. La Scrittura infatti dice al faraone: «Appunto per questo ti ho suscitato: per mostrare in te la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato per tutta la terra».

18. Così dunque egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole.

19. Tu allora mi dirai: «Perché {dunque} rimprovera egli ancora? Poiché chi può resistere alla sua volontà?»

20. Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa plasmata dirà forse a colui che la plasmò: «Perché mi hai fatta così?»

21. Il vasaio non è forse padrone dell’argilla per trarre dalla stessa pasta un vaso per uso nobile e un altro per uso ignobile?

22. Che c’è da contestare se Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza dei vasi d’ira preparati per la perdizione,