Nuova Riveduta 2006

Lettera ai Romani 3:5-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

5. Ma se la nostra ingiustizia fa risaltare la giustizia di Dio, che diremo? Che Dio è ingiusto quando dà corso alla sua ira? (Parlo alla maniera degli uomini.)

6. No di certo! Perché, altrimenti, come potrà Dio giudicare il mondo?

7. Ma se per la mia menzogna la verità di Dio sovrabbonda a sua gloria, perché sono ancora giudicato come peccatore?

8. Perché non «facciamo il male affinché ne venga il bene», come da taluni siamo calunniosamente accusati di dire? La condanna di costoro è giusta.

9. Che dire dunque? Noi siamo forse superiori? No, affatto! Perché abbiamo già dimostrato che tutti, Giudei e Greci, sono sottoposti al peccato,

10. com’è scritto: «Non c’è nessun giusto, neppure uno.

11. Non c’è nessuno che capisca, non c’è nessuno che cerchi Dio.

12. Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti. Non c’è nessuno che pratichi la bontà, {no,} neppure uno».

13. «La loro gola è un sepolcro aperto; con le loro lingue hanno tramato frode». «Sotto le loro labbra c’è un veleno di serpenti».

14. «La loro bocca è piena di maledizione e di amarezza».

15. «I loro piedi sono veloci a spargere il sangue.

16. Rovina e calamità sono sul loro cammino

17. e non conoscono la via della pace».

18. «Non c’è timor di Dio davanti ai loro occhi».