Nuova Riveduta 2006

Lettera ai Romani 1:11-23 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

11. Infatti desidero vivamente vedervi per comunicarvi qualche dono, affinché siate fortificati;

12. o meglio, perché quando sarò tra di voi ci confortiamo a vicenda mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io.

13. Non voglio che ignoriate, fratelli, che molte volte mi sono proposto di recarmi da voi (ma finora ne sono stato impedito) per avere qualche frutto anche tra di voi, come fra le altre nazioni.

14. Io sono debitore verso i Greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti;

15. così, per quanto dipende da me, sono pronto ad annunciare il vangelo anche a voi che siete a Roma.

16. Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco;

17. poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: «Il giusto per fede vivrà».

18. L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia;

19. poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro;

20. infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili,

21. perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio, né lo hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d’intelligenza si è ottenebrato.

22. Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti,

23. e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.