Nuova Riveduta 2006

Lettera agli Ebrei 6:5-17 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

5. e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro,

6. e poi sono caduti, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento, perché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono a infamia.

7. Quando una terra, imbevuta della pioggia che vi cade frequentemente, produce erbe utili a quelli che la coltivano, riceve benedizione da Dio;

8. ma se produce spine e rovi, è riprovata e prossima a essere maledetta, e la sua fine sarà di essere bruciata.

9. Tuttavia, carissimi, benché parliamo così, siamo persuasi riguardo a voi di cose migliori e attinenti alla salvezza;

10. Dio infatti non è ingiusto da dimenticare l’opera vostra e l’amore che avete dimostrato per il suo nome con i servizi che avete resi e che rendete tuttora ai santi.

11. Soltanto desideriamo che ciascuno di voi dimostri sino alla fine il medesimo zelo per rendere certa la speranza,

12. affinché non diventiate indolenti, ma siate imitatori di quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse.

13. Infatti, quando Dio fece la promessa ad Abraamo, siccome non poteva giurare per qualcuno maggiore di lui, giurò per se stesso,

14. dicendo: «Certo, ti benedirò e ti moltiplicherò grandemente».

15. Così, avendo aspettato con pazienza, Abraamo vide realizzarsi la promessa.

16. Infatti gli uomini giurano per qualcuno maggiore di loro, e per essi il giuramento è la conferma che pone fine a ogni contestazione.

17. Così Dio, volendo mostrare con maggiore evidenza agli eredi della promessa l’immutabilità del suo proposito, intervenne con un giuramento,