Nuova Riveduta 2006

Giobbe 6:1-17 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

1. Allora Giobbe rispose:

2. «Ah, se il mio travaglio si pesasse, se le mie calamità si mettessero tutte insieme sulla bilancia!

3. Sarebbero trovati più pesanti della sabbia del mare. Ecco perché le mie parole sono temerarie.

4. Infatti le saette dell’Onnipotente mi trafiggono, lo spirito mio ne succhia il veleno; i terrori di Dio si schierano in battaglia contro di me.

5. L’asino selvatico raglia forse quando ha l’erba davanti? Muggisce forse il bue davanti alla pastura?

6. Si può forse mangiare ciò che è insipido, senza sale? C’è qualche gusto in un chiaro d’uovo?

7. Mi rifiuto di toccare una simile cosa, essa è per me come un cibo ripugnante.

8. Oh, mi avvenisse pure quel che chiedo, e mi desse Dio quel che spero!

9. Volesse pure Dio schiacciarmi, stendere la mano e tagliare il filo dei miei giorni!

10. Sarebbe questo un conforto per me, esulterei nei dolori che egli non mi risparmia; poiché non ho rinnegato le parole del Santo.

11. Che è mai la mia forza perché io speri ancora? Che fine mi aspetta perché io sia paziente?

12. La mia forza è come la forza delle pietre? E la mia carne è forse di bronzo?

13. Non c’è forza in me, la saggezza è stata allontanata da me.

14. «Pietà deve l’amico a colui che soccombe, se anche abbandonasse il timore dell’Onnipotente.

15. Ma i fratelli miei si sono mostrati infidi come un torrente, come l’acqua di torrenti che passa.

16. Il ghiaccio li rende torbidi e la neve vi si scioglie;

17. ma passato il tempo delle piene, svaniscono; quando sentono il caldo, scompaiono dal loro luogo.