Nuova Riveduta 2006

Ezechiele 18:1-15 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

1. La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini:

2. «Perché dite nel paese d’Israele questo proverbio: “I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati”?

3. Com’è vero che io vivo», dice il Signore, Dio, «non avrete più occasione di dire questo proverbio in Israele.

4. Ecco, tutte le vite sono mie: è mia tanto la vita del padre quanto quella del figlio; chi pecca morirà.

5. Se uno è giusto e pratica l’equità e la giustizia,

6. se non mangia sui monti e non alza gli occhi verso gli idoli della casa d’Israele, se non contamina la moglie del suo prossimo, se non si accosta a donna mentre è impura,

7. se non opprime nessuno, se restituisce al debitore il suo pegno, se non commette rapine, se dà il suo pane a chi ha fame e copre di vesti chi è nudo,

8. se non presta a interesse e non dà a usura, se allontana la sua mano dall’iniquità e giudica secondo verità fra uomo e uomo,

9. se segue le mie leggi e osserva le mie prescrizioni agendo con fedeltà, egli è giusto; certamente vivrà», dice il Signore, Dio.

10. «Ma se ha generato un figlio che è un violento, che sparge il sangue e fa a suo fratello qualcuna di queste cose

11. (cose che il padre non commette affatto): mangia sui monti e contamina la moglie del suo prossimo,

12. opprime l’afflitto e il povero, commette rapine, non restituisce il pegno, alza gli occhi verso gli idoli, fa delle abominazioni,

13. presta a interesse e dà a usura, questo figlio vivrà forse? No, non vivrà! Egli ha commesso tutte queste abominazioni e sarà certamente messo a morte; il suo sangue ricadrà su di lui.

14. Ma se egli ha generato un figlio, il quale, dopo aver visto tutti i peccati che suo padre ha commesso, vi riflette e non fa tali cose:

15. non mangia sui monti, non alza gli occhi verso gli idoli della casa d’Israele, non contamina la moglie del suo prossimo,