Nuova Riveduta 2006

Deuteronomio 33:16-29 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

16. Il favore di colui che stava nel pruno venga sul capo di Giuseppe, sulla fronte di colui che è principe tra i suoi fratelli!

17. Del suo bue primogenito egli ha la maestà; le sue corna sono corna di bufalo. Con esse cozzerà contro i popoli tutti quanti insieme, fino alle estremità della terra. Tali sono le miriadi di Efraim, tali sono le migliaia di Manasse».

18. Poi disse di Zabulon: «Rallègrati, Zabulon, nel tuo uscire, e tu, Issacar, nelle tue tende!

19. Essi chiameranno i popoli al monte, e là offriranno sacrifici di giustizia; poiché essi succhieranno l’abbondanza del mare e i tesori nascosti nella sabbia».

20. Poi disse di Gad: «Benedetto colui che mette Gad al largo! Egli sta nella sua dimora come una leonessa e sbrana braccio e testa.

21. Egli si è scelto le primizie del paese, poiché questa è la parte riservata al condottiero, ed egli vi è giunto alla testa del popolo, ha compiuto la giustizia del Signore e i suoi decreti, insieme a Israele».

22. Poi disse di Dan: «Dan è un leoncello, che balza da Basan».

23. Poi disse di Neftali: «O Neftali, sazio di favori e ricolmo di benedizioni del Signore, prendi possesso dell’occidente e del mezzodì!»

24. Poi disse di Ascer: «Benedetto sia Ascer tra i figli d’Israele! Sia il favorito dei suoi fratelli e tuffi il suo piede nell’olio!

25. Le sbarre delle sue porte siano di ferro e di bronzo e duri quanto i tuoi giorni la tua forza!

26. Nessuno è pari al Dio di Iesurun che, sul carro dei cieli, corre in tuo aiuto, che, nella sua maestà, avanza sulle nubi.

27. Il Dio eterno è il tuo rifugio; e sotto di te stanno le braccia eterne. Egli scaccia davanti a te il nemico e ti dice: “Distruggi!”

28. Israele abiterà al sicuro, la sorgente di Giacobbe sgorgherà solitaria in un paese di frumento e di mosto, dove il cielo stilla rugiada.

29. Te beato, Israele! Chi è pari a te, popolo salvato dal Signore? Egli è lo scudo che ti protegge e la spada che ti fa trionfare. I tuoi nemici verranno ad adularti e tu calpesterai le loro alture».