8. Il capro si irrobustì ma, quando fu al culmine della sua potenza, il suo gran corno si spezzò; al suo posto spuntarono quattro grandi corna verso i quattro venti del cielo.
9. Da uno di essi uscì un piccolo corno, che si ingrandì enormemente in direzione del mezzogiorno, dell’oriente e del paese splendido.
10. Crebbe fino a raggiungere l’esercito del cielo; fece cadere a terra una parte di quell’esercito e delle stelle, e le calpestò.
11. Si innalzò fino al capo di quell’esercito, gli tolse il sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo santuario.
12. Un esercito fu abbandonato, così pure il sacrificio quotidiano, a causa dell’iniquità, e la verità venne gettata a terra; ma esso prosperò nelle sue imprese.
13. Poi udii un santo che parlava. E un altro santo chiese a quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio quotidiano, dell’iniquità devastatrice, del luogo santo e dell’esercito abbandonati per essere calpestati?»
14. Egli mi rispose: “Fino a duemilatrecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato”.
15. Mentre io, Daniele, avevo questa visione e cercavo di comprenderla, ecco in piedi davanti a me una figura simile a un uomo.
16. E udii la voce di un uomo in mezzo al fiume Ulai, che gridò e disse: “Gabriele, spiegagli la visione!”
17. Ed egli venne vicino al luogo dove stavo io; alla sua venuta io fui spaventato e mi prostrai con la faccia a terra, ma egli mi disse: “Sta’ bene attento, o figlio d’uomo, perché questa visione riguarda il tempo della fine”.