Nuova Riveduta 2006

Atti degli Apostoli 27:19-33 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

19. Il terzo giorno, con le loro proprie mani, buttarono in mare l’attrezzatura della nave.

20. Già da molti giorni non si vedevano né sole né stelle, e sopra di noi infuriava una forte tempesta, sicché ogni speranza di scampare era ormai persa.

21. Dopo che furono rimasti per lungo tempo senza mangiare, Paolo si alzò in mezzo a loro e disse: «Uomini, bisognava darmi ascolto e non partire da Creta, per evitare questo pericolo e questa perdita.

22. Ora però vi esorto a stare di buon animo, perché non vi sarà perdita della vita per nessuno di voi ma solo della nave.

23. Poiché un angelo del Dio al quale appartengo, e che io servo, mi è apparso questa notte,

24. dicendo: “Paolo, non temere; bisogna che tu compaia davanti a Cesare, ed ecco, Dio ti ha dato tutti quelli che navigano con te”.

25. Perciò, uomini, state di buon animo, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto.

26. Dovremo però essere gettati sopra un’isola».

27. E la quattordicesima notte da che eravamo portati qua e là per l’Adriatico, verso la mezzanotte, i marinai sospettavano di essere vicini a terra;

28. e, calato lo scandaglio, trovarono venti braccia; poi, passati un po’ oltre e scandagliato di nuovo, trovarono quindici braccia.

29. Temendo allora di urtare contro gli scogli, gettarono da poppa quattro ancore, aspettando con ansia che si facesse giorno.

30. Ma siccome i marinai cercavano di fuggire dalla nave, e già stavano calando la scialuppa in mare con il pretesto di voler gettare le ancore da prua,

31. Paolo disse al centurione e ai soldati: «Se costoro non rimangono sulla nave, voi non potete scampare».

32. Allora i soldati tagliarono le funi della scialuppa e la lasciarono cadere.

33. Finché non si fece giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo, dicendo: «Oggi sono quattordici giorni che state aspettando, sempre digiuni, senza prendere nulla.