Nuova Riveduta 1994

Vangelo Secondo Matteo 26:42-53 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

42. Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: «Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me, senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà».

43. E, tornato, li trovò addormentati, perché i loro occhi erano appesantiti.

44. Allora, lasciatili, andò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le medesime parole.

45. Poi tornò dai discepoli e disse loro: «Dormite pure oramai, e riposatevi! Ecco, l'ora è vicina, e il Figlio dell'uomo è dato nelle mani dei peccatori.

46. Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino».

47. Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei dodici, e insieme a lui una gran folla con spade e bastoni, da parte dei capi dei sacerdoti e degli anziani del popolo.

48. Colui che lo tradiva, aveva dato loro un segnale, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; prendetelo».

49. E in quell'istante, avvicinatosi a Gesú, gli disse: «Ti saluto, Maestro!» e gli diede un lungo bacio.

50. Ma Gesú gli disse: «Amico, che cosa sei venuto a fare?» Allora, avvicinatisi, gli misero le mani addosso e lo presero.

51. Ed ecco, uno di quelli che erano con lui, stesa la mano, prese la spada, la sfoderò e, colpito il servo del sommo sacerdote, gli recise l'orecchio.

52. Allora Gesú gli disse: «Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, periranno di spada.

53. Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in questo istante piú di dodici *legioni d'angeli?