Nuova Riveduta 1994

Prima Lettera ai Corinzi 7:23-38 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

23. Voi siete stati riscattati a caro prezzo; non diventate schiavi degli uomini.

24. Fratelli, ognuno rimanga davanti a Dio nella condizione in cui si trovava quando fu chiamato.

25. Quanto alle vergini non ho comandamento dal Signore; ma do il mio parere, come uno che ha ricevuto dal Signore la grazia di essere fedele.

26. Io penso dunque che a motivo della pesante situazione sia bene per loro di restare come sono; poiché per l'uomo è bene di starsene cosí.

27. Sei legato a una moglie? Non cercare di sciogliertene. Non sei legato a una moglie? Non cercar moglie.

28. Se però prendi moglie, non pecchi; e se una vergine si sposa, non pecca; ma tali persone avranno tribolazione nella carne e io vorrei risparmiarvela.

29. Ma questo dichiaro, fratelli: che il tempo è ormai abbreviato; da ora in poi, anche quelli che hanno moglie, siano come se non l'avessero;

30. quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che si rallegrano, come se non si rallegrassero; quelli che comprano, come se non possedessero;

31. quelli che usano di questo mondo, come se non ne usassero, perché la figura di questo mondo passa.

32. Vorrei che foste senza preoccupazioni. Chi non è sposato si dà pensiero delle cose del Signore, di come potrebbe piacere al Signore;

33. ma colui che è sposato si dà pensiero delle cose del mondo, come potrebbe piacere alla moglie

34. e i suoi interessi sono divisi. La donna senza marito o vergine si dà pensiero delle cose del Signore, per essere consacrata a lui nel corpo e nello spirito; mentre la sposata si dà pensiero delle cose del mondo, come potrebbe piacere al marito.

35. Dico questo nel vostro interesse; non per tendervi un tranello, ma in vista di ciò che è decoroso e affinché possiate consacrarvi al Signore senza distrazioni.

36. Ma se uno crede far cosa indecorosa verso la propria figliola nubile se ella passi il fior dell'età, e se cosí bisogna fare, faccia quello che vuole; egli non pecca; la dia a marito.

37. Ma chi sta fermo in cuor suo, e non è obbligato da necessità ma è padrone della sua volontà e ha determinato in cuor suo di serbare vergine la sua figliola, fa bene.

38. Perciò, chi dà la sua figliola a marito fa bene, e chi non la dà a marito fa meglio.