Nuova Riveduta 1994

Levitico 22:1-14 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

1. Il Signore disse ancora a *Mosè:

2. «Di' ad *Aaronne e ai suoi figli che si astengano dalle cose sante che mi sono consacrate dai figli d'*Israele e non profanino il mio santo nome. Io sono il Signore.

3. Di' loro: “Qualunque uomo tra i vostri discendenti che nelle future generazioni si avvicinerà, in stato d'impurità, alle cose sante che i figli d'Israele consacrano al Signore, sarà eliminato dalla mia presenza. Io sono il Signore.

4. Nessun uomo tra i discendenti d'Aaronne che sia *lebbroso o abbia la gonorrea mangerà le cose sante, finché non sia puro. Lo stesso accadrà a chi avrà toccato una persona impura per contatto con un morto o avrà avuto una perdita di seme genitale,

5. o a chi avrà toccato un rettile che l'abbia reso impuro o un uomo che gli abbia comunicato un'impurità di qualunque specie.

6. Chi avrà avuto tali contatti sarà impuro fino a sera e non mangerà le cose sante prima di essersi lavato il corpo con l'acqua;

7. dopo il tramonto del sole sarà puro, e potrà poi mangiare le cose sante, perché sono il suo pane.

8. Il *sacerdote non mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata, per non rendersi impuro. Io sono il Signore.

9. Osserveranno dunque ciò che ho comandato, affinché non portino la pena del loro peccato e muoiano per aver profanato le cose sante. Io sono il Signore che li santifico.

10. Nessun estraneo mangerà le cose sante; nemmeno chi sta da un sacerdote o lavora da lui per un salario mangerà le cose sante.

11. Ma lo schiavo che il sacerdote avrà comprato con il suo denaro ne potrà mangiare: cosí pure quello che gli è nato in casa: questi potranno mangiare il suo pane.

12. La figlia di un sacerdote sposata fuori dall'ambiente sacerdotale non mangerà le cose sante offerte per elevazione.

13. Ma se la figlia del sacerdote è vedova o ripudiata senza figli, se torna a stare da suo padre come quando era giovane, potrà mangiare il pane del padre; ma nessun estraneo ne mangerà.

14. Se uno mangia per sbaglio una cosa santa, darà al sacerdote il valore della cosa santa aggiungendovi un quinto.