Nuova Riveduta 1994

Lettera ai Colossesi 2:6-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

6. Come dunque avete ricevuto Cristo Gesú, il Signore, cosí camminate in lui;

7. radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento.

8. Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo;

9. perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità;

10. e voi avete tutto pienamente in lui, che è il capo di ogni principato e di ogni potestà;

11. in lui siete anche stati circoncisi di una circoncisione non fatta da mano d'uomo, ma della circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento del corpo della carne,

12. essendo stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti.

13. Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i peccati,

14. avendo cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l'ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce;

15. ha spogliato i principati e le potestà, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce.

16. Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a *feste, a noviluni, a sabati,

17. che sono l'ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo.

18. Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale,

19. senza attenersi al Capo, da cui tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme mediante le giunture e i legamenti, progredisce nella crescita voluta da Dio.

20. Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali:

21. «Non toccare, non assaggiare, non maneggiare»