Nuova Riveduta 1994

Giudici 6:23-31 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

23. Il Signore gli disse: «Sta' in pace, non temere, non morirai!»

24. Allora Gedeone costruí un altare al Signore e lo chiamò Signore-Pace. Esso esiste anche al giorno d'oggi, a Ofra degli Abiezeriti.

25. Quella stessa notte, il Signore gli disse: «Prendi il toro di tuo padre e il secondo toro di sette anni, demolisci l'altare di *Baal che è di tuo padre, abbatti l'idolo che gli sta vicino

26. e costruisci un altare al Signore, al tuo Dio, in cima a questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo toro e offrilo come olocausto usando il legno dell'idolo che avrai abbattuto.

27. Allora Gedeone prese dieci uomini tra i suoi servitori e fece come il Signore gli aveva detto; ma non osando farlo di giorno, per paura della casa di suo padre e della gente della città, lo fece di notte.

28. Quando la gente della città l'indomani mattina si alzò, ecco che l'altare di Baal era stato demolito, che l'idolo postovi accanto era abbattuto e che il secondo toro era offerto in olocausto sull'altare che era stato costruito.

29. Si dissero l'un l'altro: «Chi ha fatto questo?» Dopo essersi informati e dopo aver fatto delle ricerche, fu loro detto: «Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo».

30. Allora la gente della città disse a Ioas: «Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha abbattuto l'idolo che gli stava vicino».

31. Ioas rispose a tutti quelli che insorgevano contro di lui: «Volete difendere la causa di Baal? Volete venirgli in soccorso? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se esso è un dio, difenda egli stesso la sua causa, visto che hanno demolito il suo altare».