La Parola è Vita

Romani 3:4-19 La Parola è Vita (PEV)

4. Certo che no! Benché tutti gli uomini siano bugiardi, Dio è sempre fedele. Vi ricordate ciò che dice in proposito il libro dei Salmi? Che ad ogni prova le parole del Signore risulteranno sempre vere e giuste, ed egli trionferà ogni volta che sarà giudicato.

5. Alcuni diranno: «Dopo tutto aver rotto il nostro patto con Dio è una cosa positiva, i nostri peccati servono a qualcosa, perché è proprio notando quanto siamo malvagi noi, che risulta più evidente la bontà di Dio. È giusto allora che il Signore ci punisca, quando i nostri peccati lo mettono in buona luce?» (Questo è ciò che dice certa gente).

6. No, di certo! Altrimenti, che Dio sarebbe, se lasciasse correre il peccato? Come potrebbe mai giudicare qualcuno?

7. Qualcuno potrebbe ancora aggiungere: «Perché Dio mi condanna come peccatore, quando la mia disonestà non fa che portargli gloria, mettendo in risalto la sua giustizia, in contrasto con le mie menzogne?»

8. Continuando a ragionare in questo modo, si giungerebbe a questa conclusione: peggio siamo, più facciamo piacere a Dio! Se la meritano davvero la dannazione quelli che dicono in giro queste cose! Eppure, alcuni mi calunniano, e affermano che è proprio questo ciò che faccio e insegno!

9. Ricapitolando: possiamo dunque affermare che noi Ebrei siamo migliori degli altri? Assolutamente no, perché abbiamo già dimostrato che tutti gli uomini, senza distinzione, sono peccatori, sia Ebrei che stranieri.

10-11. Come dicono le Scritture: «Tutti si sono sviati, tutti si sono corrotti, nessuno che agisca bene, neppure uno!

12. Tutti si sono sviati, e hanno preso la strada sbagliata. Tutti insieme si sono corrotti. Non cʼè nessuno che faccia il bene, no, neppure uno.

13. Sono falsi e bugiardi, il cuor loro è un abisso. Le loro parole puzzano di morte come una tomba aperta. I loro discorsi mirano allʼinganno.

14-15. La loro bocca è piena di maledizioni, bugie ed inganni, sulla punta della lingua hanno malizia e peccato. Aspettano in agguato nel buio per uccidere il povero che passa di là.

16. Ovunque vadano, lasciano dietro di sé miseria e rovina,

17. e non conoscono la via della pace.

18. Se ne infischiano di Dio e di quello che pensa di loro».

19. Così il giudizio di Dio pesa gravemente sopra gli Ebrei, perché erano loro i responsabili delle leggi di Dio e dovevano osservarle, anziché fare i loro sporchi comodi. Perciò nessuno di loro ha delle scuse, e il mondo intero deve stare in silenzio, colpevole davanti al Signore onnipotente.