La Parola è Vita

Matteo 22:16-33 La Parola è Vita (PEV)

16. Decisero di mandare alcuni dei loro uomini insieme con gli Erodiani a porgli questa domanda: «Signore, sappiamo che tu sei molto onesto, insegni la volontà di Dio e non ti preoccupi di ciò che pensa la gente, perché non guardi in faccia nessuno.

17. Dicci ora, è giusto o no pagare le tasse al governo romano?»

18. Ma Gesù capì a che cosa miravano.«Ipocriti!» esclamò, «chi volete ingannare con le vostre domande?

19. Fatemi vedere una moneta». Gli diedero un denaro romano. E Gesù domandò:

20. «Di chi è questa effigie? E di chi è il nome sotto lʼeffigie?»

21. «Di Cesare», risposero. «Bene, allora», disse Gesù, «datelo a Cesare, se è di Cesare, ma date a Dio tutto ciò che è di Dio!»

22. A questa risposta rimasero sorpresi e confusi, e se ne andarono via.

23. Quello stesso giorno, alcuni dei Sadducei (che dicevano che non cʼè risurrezione dopo la morte), vennero a porgli unʼaltra domanda:

24. «Signore, Mosè disse che se un uomo muore senza figli, suo fratello deve sposarne la vedova, e il primo figlio che verrà erediterà il nome e la proprietà del morto.

25. Ebbene, vʼera fra di noi una famiglia di sette fratelli. Il primo si sposò, poi morì senza figli, così la vedova divenne moglie del secondo fratello.

26. Però anche questi morì senza figli, quindi la moglie passò al fratello successivo, e così via, finché non fu moglie di ognuno di loro.

27. Alla fine anchʼella morì.

28. Ti chiediamo allora: alla risurrezione, di chi sarà moglie quella donna, poiché è stata moglie di tutti e sette?!»

29. Gesù rispose: «Voi sbagliate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio.

30. Perché alla risurrezione non cʼè matrimonio; sia gli uomini che le donne sono tutti come gli angeli del cielo.

31. E in quanto ad esserci o meno la risurrezione dalla morte, non avete mai letto le Scritture? Non vi rendete conto che Dio parlava per voi, quando disse:

32. “Io sono il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe”? Perché Dio non è il Dio dei morti, ma dei vivi!»

33. La folla rimase profondamente colpita dalle sue risposte,