La Parola è Vita

Marco 15:32-42-43 La Parola è Vita (PEV)

32. «Ehilà Messia, re dʼIsraele! Scendi dalla croce e ti crederemo!» E perfino i due ladroni, che stavano morendo con lui, lo insultavano.

33. Verso mezzogiorno, su tutta la terra cadde lʼoscurità, che durò fino alle tre del pomeriggio.

34. Allora Gesù gridò a gran voce «Eloì, Eloì, lamà sabactanì? (Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?).»

35. Alcune persone lì presenti udirono quelle parole e pensarono che stesse chiamando il profeta Elia.

36. Un uomo corse a prendere una spugna e la inzuppò nellʼaceto, poi lʼinfilò sopra unʼasta e, cercando di far bere Gesù, disse: «Vediamo se Elia verrà a tirarti giù!»

37. Allora Gesù emise un altro forte grido e rese lo spirito.

38. E la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo.

39. Il centurione romano che stava vicino alla croce, quando vide come era morto Gesù, esclamò: «Questo era davvero il Figlio di Dio!»

40. Cʼerano là alcune donne che seguivano a distanza la scena. Maria Maddalena, Maria (la madre di Giacomo il piccolo e di Iose), Salome ed altre.

41. Queste, insieme con molte altre, si erano prese cura di Gesù fin da quando si trovava in Galilea, e lo avevano seguito a Gerusalemme.

42-43. Tutto questo accadde alla vigilia del sabato. Nel tardo pomeriggio, Giuseppe dʼArimatea, un onorato esponente del tribunale ebraico (che aspettava con fede lʼarrivo del Regno di Dio), si fece coraggio e andò da Pilato a chiedere il corpo di Gesù.