La Parola è Vita

Marco 15:18-29-30 La Parola è Vita (PEV)

18. Lo salutavano poi, deridendolo: «Salve, re dei Giudei!»

19. e lo colpivano sulla testa con un bastone, gli sputavano addosso e si inginocchiavano per «adorarlo».

20. Quando finalmente furono stanchi del gioco, gli tolsero il mantello rosso e gli rimisero i suoi vestiti. Poi lo portarono via per crocifiggerlo.

21. In quel momento tornava dai campi un certo Simone di Cirene, padre di Alessandro e Rufo. Simone fu costretto a portare la croce di Gesù.

22. Portarono quindi Gesù in un posto chiamato Gòlgota (gòlgota significa teschio).

23. Là gli fu offerto del vino con erbe amare, ma Gesù lo rifiutò.

24. Poi lo inchiodarono alla croce e si giocarono a dadi i suoi vestiti.

25. Erano circa le nove di mattina, quando si procedette alla crocifissione.

26. Sulla croce, sopra la sua testa, fu fissata una scritta che indicava i suoi crimini. Diceva: «Il re dei Giudei».

27. Quella mattina furono crocifissi anche due ladroni, le loro croci erano una alla destra e lʼaltra alla sinistra di quella di Gesù.

28. Si adempiva così la profezia che diceva: «Egli fu contato fra i malviventi».

29-30. La gente che passava di lì lo prendeva in giro, scuotendo la testa per lo scherno. «Ehi, guarda come sei ridotto!» gli gridavano. «Così, tu avresti potuto distruggere il tempio e ricostruirlo in tre giorni! Se sei così in gamba, salva te stesso e scendi dalla croce!»