La Parola è Vita

Luca 20:21-36 La Parola è Vita (PEV)

21. Costoro dissero a Gesù: «Maestro, sappiamo che quello che tu insegni è giusto. Dici sempre la verità e non dai peso allʼapparenza degli uomini, ma insegni la volontà di Dio.

22. Ora, dicci: è giusto pagare le tasse al governo romano?»

23. Gesù, conoscendo la loro malafede, rispose:

24. «Fatemi vedere una moneta. Di chi è il ritratto qui sopra? E di chi è il nome?»Risposero: «Di Cesare, lʼimperatore romano».

25. Allora Gesù concluse: «Quindi, date, a Cesare ciò che è di Cesare, e date a Dio tutto ciò che è di Dio!»

26. Così fallì il loro tentativo di comprometterlo agli occhi del popolo, anzi, sorpresi dalla sua risposta, non sapevano più che cosa dire.

27. Allora alcuni Sadducei, quelli che dicevano che nessuno può risorgere dopo la morte,

28. fecero a Gesù questa domanda: «Maestro, le leggi di Mosè stabiliscono che se un uomo muore senza figli, suo fratello dovrà sposarne la vedova e il primo figlio apparterrà legalmente al morto, per mantenere il suo nome.

29. Dunque, cʼera una famiglia di sette fratelli. Il maggiore si sposò e morì senza lasciare figli.

30. Suo fratello, allora, sposò la vedova, ma anchʼegli morì senza figli.

31. E così via, uno dopo lʼaltro, tutti e sette i fratelli la sposarono e morirono, sempre senza avere figli.

32. Alla fine anche la donna morì.

33. Ecco la domanda: alla risurrezione di chi sarà moglie quella donna, dato che tutti i fratelli lʼhanno avuta in moglie?!»

34-35. Gesù rispose: «Il matrimonio è per la gente qui sulla terra, ma quando quelli che sono giudicati degni della risurrezione vanno in cielo, non si sposano,

36. né possono più morire. In queste cose sono come angeli, e sono figli di Dio, perché sono risorti alla nuova vita dalla morte.