La Parola è Vita

Luca 14:7-26 La Parola è Vita (PEV)

7. Quando Gesù sʼaccorse che tutti quelli che venivano a pranzo cercavano di sedersi nei posti migliori, diede loro questo consiglio:

8. «Se sei invitato ad un pranzo di nozze, non cercare di sederti al posto migliore. Perché, se si presenta qualcuno più importante di te,

9. il padrone di casa lo porterà dove te ne stai seduto e ti dirà: “Lascia a questʼuomo il tuo posto!” E tu, imbarazzatissimo, dovrai alzarti e andare in un posto qualsiasi rimasto libero in fondo alla tavola!

10. Fai così, invece: quando sei invitato ad un pranzo, vaʼ a sederti allʼultimo posto, così che, quando chi ti ha invitato se ne accorgerà, si avvicinerà per dirti: “Amico mio, per te cʼè un posto migliore di questo!” Così sarai onorato di fronte a tutti gli altri invitati.

11. Perché chi cerca di elevarsi, sarà umiliato; chi invece si umilia, sarà innalzato».

12. Poi si rivolse allʼuomo che lo aveva invitato e gli disse: «Quando prepari un pranzo, non invitare amici, fratelli, parenti o ricchi vicini, che possono contraccambiare lʼinvito.

13. Invita invece i poveri, gli zoppi, gli storpi e i ciechi.

14. Allora, alla risurrezione di coloro che temono Dio, il Signore ti ricompenserà per avere invitato quelli che non possono contraccambiare».

15. A queste parole, un uomo che sedeva a tavola con Gesù esclamò: «Beato chi parteciperà al banchetto del Regno di Dio!»

16. Gesù allora gli raccontò questa parabola: «Un uomo preparò un gran pranzo e invitò molta gente.

17. Quando tutto fu pronto, mandò uno dei suoi servi ad avvertire gli ospiti che era tempo di presentarsi.

18. Ma tutti cominciarono a trovare delle scuse. Uno disse che aveva appena comprato un terreno e voleva andare a vederlo, perciò chiese di essere scusato se non accettava lʼinvito.

19. Un altro disse che aveva appena comprato cinque paia di buoi e voleva provarli.

20. Un terzo si era appena sposato e anche questa era unʼaltra buona ragione per non partecipare al banchetto.

21. Il servo tornò dal suo padrone e riferì tutto ciò che gli avevano detto. Allora il padrone, adirato, gli ordinò di andare in fretta per le piazze e i vicoli della città ad invitare i mendicanti, i mutilati, gli zoppi e i ciechi.

22. Più tardi, il servo tornò e disse al padrone: “Signore, ho fatto come tu hai ordinato, ma cʼè ancora posto!”

23. “Bene!” disse il padrone. “Allora esci di nuovo e vai per i viottoli di campagna e lungo le siepi, e costringi a venire tutti quelli che trovi, così la mia casa sarà piena.

24. Nessuno di quelli che avevo invitato dapprincipio assaggerà anche un solo boccone di ciò che ho preparato!”»

25. Unʼimmensa folla seguiva Gesù. Egli si voltò e disse:

26. «Chi vuole seguirmi deve amarmi più di quanto ami suo padre, sua madre, sua moglie, i suoi figli, i suoi fratelli o le sue sorelle. Deve amarmi più della sua stessa vita, altrimenti non può essere mio discepolo!