La Parola è Vita

Filippesi 2:11-29 La Parola è Vita (PEV)

11. ed ogni lingua dichiari che Gesù Cristo è il Signore, per la gloria di Dio Padre.

12. Così, miei cari, come eravate ubbidienti verso di me, quando ero con voi, siatelo ancora di più adesso che non ci sono, adoperandovi per fare quelle buone azioni che sono il risultato della salvezza, obbedendo a Dio con profonda riverenza ed evitando tutto ciò che potrebbe dispiacergli.

13. Perché Dio, nella sua bontà, agisce dentro di voi e vi rende capaci non soltanto di desiderare, ma anche di fare ciò che egli vuole.

14. Fate ogni cosa senza protestare né discutere,

15. in modo che nessuno possa muovervi la minima critica. Dovete vivere in modo pulito e innocente, da veri figli di Dio. In questo mondo oscuro, pieno di gente perversa e corrotta, fate in modo di risplendere fra gli altri come stelle nel cielo,

16. tenendo alta la parola che dà la vita.Allora, quando Cristo tornerà, potrò dire che il mio lavoro fra voi è servito a qualcosa.

17. Ed anche se il mio sangue dovesse essere versato per essere aggiunto al sacrificio che la vostra fede offre a Dio, in parole povere, se anche dovessi morire per voi, ne sarei contento, e vi comunico la mia gioia.

18. E anche voi dovrete esserne felici e rallegrarvi con me per questo privilegio.

19. Spero, con lʼaiuto del Signore Gesù, di mandarvi presto Timòteo. Così, quando tornerà, potrà confortarmi con le vostre notizie.

20. Non cʼè nessuno come Timòteo che si preoccupi di voi e provi per voi i miei stessi sentimenti.

21. Tutti gli altri, per lo più, cercano il proprio interesse, non quello del Signore Gesù.

22. Ma voi conoscete Timòteo, è stato come un figlio per me, collaborando con tanto impegno a diffondere il messaggio di Cristo.

23. Spero dunque di mandarvelo non appena vedrò che piega prende la situazione;

24. ma per la fiducia che ho nel Signore credo che presto potrò venire a trovarvi anchʼio.

25. Nel frattempo, ho pensato che fosse il caso di rimandarvi Epafrodìto. Voi me lo avevate mandato perché mi fosse dʼaiuto, ebbene, lui ed io siamo stati come fratelli, compagni di lavoro e di lotta.

26. Ora però lo rimando a casa, perché ha molta nostalgia di tutti voi ed è preoccupato, perché avete saputo che era ammalato.

27. Infatti è stato molto ammalato, quasi in punto di morte, ma Dio ha avuto pietà di lui ed anche di me e non ha permesso che avessi anche questo dolore, oltre a tutto il resto.

28. Perciò ci tengo molto che ritorni da voi, perché so quanto vi farà piacere rivederlo. Questo mi farà felice e alleggerirà le mie preoccupazioni.

29. Accoglietelo dunque come un fratello nel Signore, con grande gioia, e abbiate stima degli uomini di questa pasta,