La Parola è Vita

Ebrei 12:6-25 La Parola è Vita (PEV)

6. perché il Signore corregge quelli che ama e usa il bastone con tutti quelli che riconosce come suoi figli».

7. Lasciatevi dunque correggere dal Signore! Così facendo, egli vi tratta come figli. E quale è quel figlio che non viene mai corretto dal padre?

8. Se Dio non vi punisce quando ne avete bisogno, come fa con tutti gli altri, allora significa che siete bastardi e non veri figli di Dio, insomma non fate parte della sua famiglia.

9. E poi, se abbiamo rispettato i nostri padri carnali, che ci correggevano, a maggior ragione dobbiamo sottometterci a Dio per avere la vita!

10. Infatti, i nostri padri terreni ci educavano solo per pochi anni, e secondo il loro criterio; Dio invece ci corregge per il nostro bene, per farci essere santi come è santo lui.

11. È vero che essere puniti, lì sul momento, non piace a nessuno, anzi, fa male! In seguito, però, quelli che sono passati per questa scuola ne godono i frutti: una vita di pace e di giustizia.

12. Perciò, risollevate le braccia stanche e restate saldi sulle ginocchia indebolite!

13. Muovete i vostri passi sulla strada giusta, affinché chi vi segue, anche se debole e zoppo, non vada fuori strada, ma piuttosto guarisca!

14. Fate ogni sforzo per vivere in pace con tutti ed essere santi, perché senza la santità nessuno vedrà il Signore.

15. Badate che nessuno resti privo della grazia di Dio, e fate attenzione che non spuntino germogli velenosi a darvi fastidio e a contaminare la vita spirituale di molti di voi.

16. Attenti che tra voi non ci siano persone immorali o che disprezzano il Signore, come fece Esaù, che barattò i suoi diritti di primogenito per un piatto di minestra.

17. Sapete bene che in seguito, quando rivolle indietro quei diritti, era troppo tardi e, nonostante invocasse la benedizione di suo padre con le lacrime agli occhi, non trovò modo di riparare al suo errore. Ricordate e state attenti!

18. Voi non dovete avvicinarvi a una montagna di questo mondo, come fecero gli Israeliti che si avvicinarono al Monte Sinai, quando Dio diede loro le sue leggi.Là cʼerano le fiamme, la caligine, le tenebre e la tempesta.

19. Voi non dovete udire squilli di tromba spaventosi, e neppure una voce tanto terribile, che quelli che la udirono pregarono Dio di non parlare più.

20. Infatti gli Israeliti non potevano sopportare il divieto di Dio: «Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata».

21. Mosè stesso rimase talmente spaventato davanti a quello spettacolo terribile che disse: «Ho paura e tremo».

22. Voi, invece, vi siete avvicinati al Monte Sion, alla città del Dio Vivente, la Gerusalemme del cielo. Vi siete accostati ad una miriade di angeli gioiosi, tutti riuniti in assemblea,

23. composta dai primogeniti di Dio che hanno il proprio nome scritto nel cielo. Vi siete avvicinati a Dio che è giudice di tutti, agli spiriti degli uomini giusti finalmente portati alla perfezione.

24. Vi siete avvicinati a Gesù stesso, che ci ha portato il suo nuovo patto meraviglioso; al suo sangue sparso che porta il perdono, anziché gridare vendetta come quello di Abele.

25. Perciò fate bene attenzione! Non rifiutate di ascoltare colui che vi parla. Perché, se non scamparono gli Israeliti, quando si rifiutarono di ascoltare il Signore, tramite Mosè qui in terra, tanto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a Dio che ci parla dal cielo!