La Parola è Vita

Atti 9:36-41 La Parola è Vita (PEV)

36. Nella città di Giaffa cʼera una discepola di nome Tabità, (che significa Gazzella), che non si risparmiava nelle buone opere, specialmente verso i poveri.

37. Proprio in quel periodo Tabità sʼammalò e morì. I suoi amici la prepararono per il funerale. Dopo averla lavata, la composero in una stanza del piano di sopra.

38. Siccome Giaffa era poco lontana da Lidda, quando i credenti di Giaffa vennero a sapere che Pietro era a Lidda, mandarono due uomini a chiedergli subito di andare da loro.

39. Pietro li seguì. Non appena arrivò, lo portarono di sopra, dove giaceva Tabità. La camera era piena di vedove che, piangendo, mostrarono a Pietro i mantelli e gli altri indumenti che Tabità aveva fatto quando era ancora con loro.

40. Allora Pietro fece uscire tutti dalla stanza; poi si inginocchiò e pregò. Rivolgendosi al corpo esanime disse: «Àlzati, Tabità!» A queste parole, la donna aprì gli occhi e, quando vide Pietro, si sedette.

41. Lʼapostolo le diede la mano e lʼaiutò ad alzarsi, poi chiamò gli altri credenti e le vedove, a cui la presentò viva e vegeta!