La Parola è Vita

Atti 27:17-36 La Parola è Vita (PEV)

17. Poi i marinai, per precauzione, legarono con delle gómene lo scafo della nave. Per paura di finire sulle coste africane, furono ammainate le vele e così ci trovammo completamente in balia del vento.

18. Il giorno dopo, siccome la situazione peggiorava, lʼequipaggio cominciò a gettare il carico a mare.

19. Il terzo giorno, gettarono via con le proprie mani anche le attrezzature.

20. Per molti giorni non riuscimmo a vedere né sole né stelle e la terribile tempesta continuava a infuriare su di noi sempre più forte. Avevamo perduto ormai ogni speranza di salvarci.

21. Nessuno mangiava da molto tempo. Finalmente Paolo si alzò fra i compagni di viaggio e disse: «Amici, dovevate darmi ascolto e non partire da Creta; avreste evitato tutto questo pericolo e questo danno!

22. Ma, coraggio! Nessuno di voi ci lascerà la pelle, soltanto la nave andrà perduta!

23. Questa notte, un angelo di Dio, che io servo e al quale appartengo, mi è apparso e mi ha detto:

24. “Non avere paura Paolo! Tu dovrai essere processato davanti a Cesare! Cʼè di più, Dio ha ascoltato la tua richiesta e salverà tutti quelli che navigano con te.”

25. Perciò, fatevi coraggio! Io credo in Dio: sono sicuro che accadrà come lui mi ha detto!

26. Andremo a finire su qualche isola».

27. Verso la mezzanotte della quattordicesima notte di tempesta, sbattuti qua e là in mezzo al mare, i marinai ebbero lʼimpressione che la terra fosse vicina.

28. Gettarono lo scandaglio e rilevarono circa quaranta metri di profondità. Un poʼ più avanti, scandagliando di nuovo, misurarono circa trenta metri.

29. Temendo di finire sugli scogli, gettarono da poppa quattro ancore, aspettando ansiosi che facesse giorno.

30. Ma alcuni marinai pensavano di abbandonare la nave e calarono in mare la scialuppa di salvataggio, col pretesto di gettare le ancore da prua.

31. Allora Paolo disse ai soldati e al centurione: «Se i marinai abbandonano la nave, morirete tutti!»

32. Perciò i soldati tagliarono le corde che sostenevano le scialuppe e le lasciarono cadere in acqua.

33. Mentre si aspettava che facesse giorno, Paolo insisteva perché tutti mangiassero: «Sono due settimane che non toccate cibo», diceva,

34. «mangiate qualcosa adesso. Dovete farlo se volete salvarvi! Perché nessuno di voi ci rimetterà neppure un capello!»

35. Poi prese del pane, ringraziò Dio alla presenza di tutti, lo spezzò e cominciò a mangiare.

36. Allora tutti si fecero coraggio e cominciarono a mangiare.