La Parola è Vita

Atti 23:27-35 La Parola è Vita (PEV)

27. Questʼuomo che ti mando era stato preso dai Giudei e stavano per ucciderlo, quando ho mandato i miei soldati a difenderlo, perché avevo saputo che era cittadino romano.

28. Siccome volevo sapere di cosa lʼaccusavano, lʼho portato davanti al loro tribunale.

29. Ben presto ho scoperto che lʼaccusa riguardava certe questioni della loro legge: di certo, niente che meritasse la morte o la prigione.

30. Ma, quando mi è stato riferito che gli Ebrei volevano tendergli un agguato per ucciderlo, ho deciso di mandarlo da te. Dirò ai suoi accusatori di rivolgersi a te per presentare le loro accuse».

31. Così quella notte, secondo gli ordini ricevuti, i soldati portarono Paolo fino ad Antipàtride.

32. Il mattino dopo, lasciato Paolo con i cavalieri, che lo avrebbero scortato fino a Cesarèa, i soldati se ne tornarono alla fortezza.

33. Quando giunsero a Cesarèa, i cavalieri consegnarono la lettera al governatore e gli presentarono Paolo.

34. Egli la lesse, poi chiese a Paolo da dove venisse.«Dalla Cilicia», rispose lui.

35. «Seguirò il tuo caso fino in fondo, quando arriveranno i tuoi accusatori», disse il governatore. Poi ordinò che fosse rinchiuso nella prigione del palazzo di Erode.