La Parola è Vita

Atti 22:5-21 La Parola è Vita (PEV)

5. Il sommo sacerdote e tutti gli altri capi del popolo possono testimoniare. A loro infatti chiesi delle lettere per i capi giudei di Damasco, lettere che mi autorizzavano a portare a Gerusalemme tutti i cristiani che trovavo, perché fossero puniti.

6. Ma durante il viaggio, verso mezzogiorno, prima di entrare a Damasco, ecco che improvvisamente una gran luce venne dal cielo.

7. Caddi a terra, e sentii una voce che mi diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”

8. Io chiesi: “Chi sei, Signore?” “Sono Gesù di Nazaret, quello che stai perseguitando”, rispose la voce.

9. Gli uomini che erano con me avevano visto la luce, ma non sentirono la voce che mi parlava.

10. “Che devo fare, Signore?” domandai allora. E il Signore mi disse “Àlzati e vaʼ a Damasco, là ti sarà detto tutto quello che voglio da te”.

11. Mi alzai, e siccome non vedevo più niente per la luce fortissima che mi aveva colpito, dovetti essere guidato per mano dai miei compagni fino a Damasco.

12. Allora venne da me un certo Ananìa, un uomo timorato di Dio, rispettoso della legge di Mosè e ben visto da tutti i Giudei di Damasco.

13. Ananìa, standomi vicino, mi disse: “Fratello Paolo, recupera la vista!” E proprio in quel momento riacquistai la vista e lo vidi.

14. Poi mi disse: “Il Dio dei nostri antenati ti ha scelto perché tu conosca la sua volontà, perché tu veda il Giusto e ascolti la sua voce.

15. Tu porterai ovunque il suo messaggio e racconterai a tutti ciò che hai visto e udito.

16. Che cosa aspetti adesso? Vaʼ a farti battezzare e invoca il nome del Signore, così sarai purificato dai tuoi peccati!”

17-18. Allora ritornai a Gerusalemme. Il giorno dopo il mio ritorno, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in spirito ed ebbi una visione del Signore che mi diceva: “Svelto, parti da Gerusalemme, perché la gente non ti crederà, quando porterai il mio messaggio”.

19. “Ma, Signore”, replicai io, “tutti sanno che facevo gettare in prigione e frustare nelle sinagoghe quelli che credono in te.

20. E quando Stefano, tuo testimone, fu ucciso, dʼaccordo con gli altri, cʼero anchʼio, che tenevo i mantelli di quelli che lo uccidevano”.

21. Ma il Signore mi disse: “Parti da Gerusalemme, perché ti manderò lontano, dagli stranieri”.»