Giovanni Diodati Bibbia 1649

Salmi 88:2-14 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

2. Venga la mia orazione in tua presenza; Inchina il tuo orecchio al mio grido.

3. Perciocchè l’anima mia è sazia di mali; E la mia vita è giunta infino al sepolcro.

4. Io son reputato del numero di quelli che scendono nella fossa; Io son simile ad un uomo che non ha più forza alcuna.

5. Io sono spacciato fra i morti, Come gli uccisi che giacciono nella sepoltura, De’ quali tu non ti ricordi più; E che son ricisi dalla tua mano.

6. Tu mi hai posto in una fossa bassissima, In tenebre, in luoghi profondi.

7. L’ira tua si è posata sopra me, E tu mi hai abbattuto con tutti i tuoi flutti. Sela.

8. Tu hai allontanati da me i miei conoscenti, Tu mi hai renduto loro grandemente abbominevole; Io son serrato, e non posso uscire.

9. L’occhio mio è doglioso d’afflizione; O Signore, io grido a te tuttodì, Io spiego a te le palme delle mie mani.

10. Opererai tu alcuna maraviglia inverso i morti? I trapassati risorgeranno essi, per celebrarti? Sela.

11. La tua benignità si narrerà ella nel sepolcro? E la tua verità nel luogo della perdizione?

12. Le tue maraviglie si conosceranno esse nelle tenebre? E la tua giustizia nella terra dell’obblio?

13. Ora quant’è a me, o Signore, io grido a te; E la mia orazione ti si fa incontro la mattina.

14. Perchè scacci, o Signore, l’anima mia? Perchè nascondi il tuo volto da me?