Giovanni Diodati Bibbia 1649

Romani 2:13-23 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

13. Perciocchè, non gli uditori della legge son giusti presso a Dio, ma coloro che mettono ad effetto la legge saranno giustificati.

14. Perciocchè, poichè i Gentili, che non hanno la legge, fanno di natura le cose della legge, essi, non avendo legge, son legge a sè stessi;

15. i quali mostrano, che l’opera della legge è scritta ne’ lor cuori per la testimonianza che rende loro la lor coscienza; e perciocchè i lor pensieri infra sè stessi si scusano, od anche si accusano.

16. Ciò si vedrà nel giorno che Iddio giudicherà i segreti degli uomini, per Gesù Cristo, secondo il mio evangelo.

17. ECCO, tu sei nominato Giudeo, e ti riposi in su la legge, e ti glorii in Dio;

18. e conosci la sua volontà, e discerni le cose contrarie, essendo ammaestrato dalla legge;

19. e ti dài a credere d’esser guida de’ ciechi, lume di coloro che son nelle tenebre;

20. educator degli scempi, maestro de’ fanciulli, e d’avere la forma della conoscenza, e della verità nella legge.

21. Tu adunque, che ammaestri gli altri, non ammaestri te stesso? tu, che predichi che non convien rubare, rubi?

22. Tu, che dici che non convien commettere adulterio, commetti adulterio? tu, che abbomini gl’idoli, commetti sacrilegio?

23. Tu, che ti glorii nella legge, disonori Iddio per la trasgression della legge?