Giovanni Diodati Bibbia 1649

Proverbi 6:7-25 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

7. Conciossiachè ella non abbia nè capitano, Nè magistrato, nè signore;

8. E pure ella apparecchia nella state il suo cibo, E raduna nella ricolta il suo mangiare.

9. Infino a quando, o pigro, giacerai? Quando ti desterai dal tuo sonno?

10. Dormendo un poco, sonnecchiando un poco, Piegando un poco le braccia per riposare;

11. La tua povertà verrà come un viandante, E la tua necessità come uno scudiere.

12. L’uomo scellerato, l’uomo da nulla, Procede con perversità di bocca.

13. Egli ammicca con gli occhi, parla co’ piedi, Accenna con le dita;

14. Egli ha delle perversità nel suo cuore, Egli macchina del male in ogni tempo; Egli commette contese.

15. Perciò in un momento verrà la sua ruina; Egli di subito sarà fiaccato, senza rimedio.

16. Il Signore odia queste sei cose; Anzi queste sette son cosa abbominevole all’anima sua;

17. Gli occhi altieri, la lingua bugiarda, E la mani che spandono il sangue innocente,

18. Il cuore che divisa pensieri d’iniquità, I piedi che si affrettano per correre al male,

19. Il falso testimonio che sbocca menzogne, E colui che commette contese tra fratelli.

20. FIGLIUOL mio, guarda il comandamento di tuo padre, E non lasciar l’insegnamento di tua madre;

21. Tienli del continuo legati in sul tuo cuore, Ed avvinti in su la tua gola.

22. Quando tu camminerai, quello ti guiderà; Quando tu giacerai, farà la guardia intorno a te; E quando tu ti risveglierai, ragionerà teco;

23. Perciocchè il comandamento è una lampana, E l’insegnamento è una luce, E le correzioni di disciplina son la via della vita;

24. Per guardarti dalla femmina malvagia, Dalle lusinghe della lingua della straniera.

25. Non invaghirti nel tuo cuore della sua bellezza; E non prendati ella con le sue palpebre.