Giovanni Diodati Bibbia 1649

Luca 19:4-22 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

4. E corse innanzi, e salì sopra un sicomoro, per vederlo; perciocchè egli avea da passare per quella via.

5. E come Gesù fu giunto a quel luogo, alzò gli occhi, e lo vide, e gli disse: Zaccheo, scendi giù prestamente, perciocchè oggi ho ad albergare in casa tua.

6. Ed egli scese prestamente, e lo ricevette con allegrezza.

7. E tutti, veduto ciò, mormoravano, dicendo: Egli è andato ad albergare in casa d’un uomo peccatore.

8. E Zaccheo, presentatosi al Signore, gli disse: Signore, io dono la metà di tutti i miei beni a’ poveri; e se ho frodato alcuno, io gliene fo la restituzione a quattro doppi.

9. E Gesù gli disse: Oggi è avvenuta salute a questa casa; poichè anche costui è figliuol d’Abrahamo.

10. Perciocchè il Figliuol dell’uomo è venuto per cercare, e per salvare ciò ch’era perito.

11. OR ascoltando essi queste cose, Gesù soggiunse, e disse una parabola; perciocchè egli era vicino a Gerusalemme, ed essi stimavano che il regno di Dio apparirebbe subito in quello stante. Disse adunque:

12. Un uomo nobile andò in paese lontano, per prender la possession d’un regno, e poi tornare.

13. E chiamati a sè dieci suoi servitori, diede loro dieci mine, e disse loro: Trafficate, finchè io venga.

14. Or i suoi cittadini l’odiavano, e gli mandarono dietro un’ambasciata, dicendo: Noi non vogliamo che costui regni sopra di noi.

15. Ed avvenne che quando egli fu ritornato, dopo aver presa la possessione del regno, comandò che gli fosser chiamati que’ servitori, a’ quali avea dati i denari, acciocchè sapesse quanto ciascuno avea guadagnato trafficando.

16. E il primo si presentò, dicendo: Signore, la tua mina ne ha guadagnate altre dieci.

17. Ed egli gli disse: Bene sta, buon servitore; perciocchè tu sei stato leale in cosa minima, abbi podestà sopra dieci città.

18. Poi venne il secondo, dicendo: Signore, la tua mina ne ha guadagnate cinque.

19. Ed egli disse ancora a costui: E tu sii sopra cinque città.

20. Poi ne venne un altro, che disse: Signore, ecco la tua mina, la quale io ho tenuta riposta in uno sciugatoio.

21. Perciocchè io ho avuto tema di te, perchè tu sei uomo aspro, e togli ciò che non hai messo, e mieti ciò che non hai seminato.

22. E il suo signore gli disse: Io ti giudicherò per la tua propria bocca, malvagio servitore; tu sapevi che io sono uomo aspro, che tolgo ciò che non ho messo, e mieto ciò che non ho seminato;