Giovanni Diodati Bibbia 1649

Isaia 48:3-12 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

3. Io annunziai già ab antico le cose di prima, e quelle uscirono della mia bocca, ed io le feci intendere; poi di subito le ho fatte, e sono avvenute.

4. Perciocchè io so che tu sei indurato, e che il tuo collo è un nerbo di ferro, e che la tua fronte è di rame.

5. Perciò ti annunziai quelle cose già anticamente; io te le feci intendere, avanti che fossero avvenute; che talora tu non dicessi: Il mio idolo le ha fatte, e la mia scultura, e la mia statua di getto le ha ordinate.

6. Tu hai udite tutte queste cose, considerale; e non le annunziereste voi? da ora io ti ho fatte intendere cose nuove, e riserbate, le quali tu non sapevi.

7. Ora sono state create, e non ab antico, nè avanti questo giorno; e tu non ne avevi udito nulla; che talora tu non dica: Ecco, io le sapeva.

8. Tu non le hai nè udite, nè sapute; ed anche in alcun tempo non ti è stato aperto l’orecchio; perciocchè io sapeva che del tutto tu ti porteresti dislealmente, e che tu sei chiamato: Prevaricator fin dal ventre.

9. Per amor del mio Nome, io rallenterò la mia ira; e per amor della mia lode, io mi ratterrò inverso te, per non distruggerti.

10. Ecco, io ti ho posto al cimento, ma non già come l’argento; io ti ho affinato nel fornello dell’afflizione.

11. Per amor di me stesso, per amor di me stesso, io farò questo; perciocchè, come sarebbe profanato il mio Nome? ed io non darò la mia gloria ad alcun altro.

12. Ascoltami, o Giacobbe, e tu, o Israele, che sei chiamato da me. Io son desso; io sono il primo; io sono anche l’ultimo.