Giovanni Diodati Bibbia 1649

Isaia 24:7-17 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

7. Il mosto fa cordoglio, la vigna langue; tutti quelli ch’erano di cuore allegro gemono.

8. L’allegrezza de’ tamburi è cessata, lo strepito de’ festeggianti è venuto meno, la letizia della cetera è restata.

9. Ei non si berrà più vino con canti, la cervogia sarà amara a quelli che la berranno.

10. La città è ruinata e ridotta in solitudine; ogni casa è serrata, sì che non vi si entra più.

11. Vi è grido per le piazze, per mancamento del vino; ogni allegrezza è scurata, la gioia del paese è andata in cattività.

12. Nella città non è rimasto altro che la desolazione; e le porte sono rotte e ruinate.

13. Perciocchè avverrà in mezzo del paese, fra i popoli, come quando si scuotono gli ulivi; come, finita la vendemmia, si racimola.

14. Quelli che saran così rimasti alzeranno la lor voce, e canteranno di allegrezza; e strilleranno fin dal mare, per l’altezza del Signore.

15. Perciò, glorificate il Signore nel paese degli Urei, il Nome del Signore Iddio d’Israele nelle isole del mare.

16. Noi abbiamo uditi cantici dall’estremità della terra, che dicevano: Gloria al giusto. Ed io ho detto: Ahi lasso me! ahi lasso me! guai a me! i disleali procedono dislealmente; anzi procedono dislealmente, della dislealtà de’ più disleali.

17. Lo spavento, la fossa, e il laccio, ti soprastano, o abitante del paese.