Giovanni Diodati Bibbia 1649

Giobbe 6:6-16 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

6. Una cosa insipida si mangia ella senza sale? Evvi sapore nella chiara ch’è intorno al torlo dell’uovo?

7. Le cose che l’anima mia avrebbe ricusate pur di toccare Sono ora i miei dolorosi cibi.

8. Oh! venisse pur quel ch’io chieggio, e concedessemi Iddio quel ch’io aspetto!

9. E piacesse a Dio di tritarmi, Di sciorre la sua mano, e di disfarmi!

10. Questa sarebbe pure ancora la mia consolazione, Benchè io arda di dolore, e ch’egli non mi risparmi, Che io non ho nascoste le parole del Santo.

11. Quale è la mia forza, per isperare? E quale è il termine che mi è posto, per prolungar l’aspettazione dell’anima mia?

12. La mia forza è ella come la forza delle pietre? La mia carne è ella di rame?

13. Non è egli così che io non ho più alcun ristoro in me? E che ogni modo di sussistere è cacciato lontan da me?

14. Benignità dovrebbe essere usata dall’amico inverso colui ch’è tutto strutto; Ma esso ha abbandonato il timor dell’Onnipotente,

15. I miei fratelli mi hanno fallito, a guisa di un ruscello, Come rapidi torrenti che trapassano via;

16. I quali sono scuri per lo ghiaccio; E sopra cui la neve si ammonzicchia;