Giovanni Diodati Bibbia 1649

Giobbe 28:1-13 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

1. Certo l’argento ha la sua miniera, E l’oro un luogo dove è fuso.

2. Il ferro si trae dalla polvere, E la pietra liquefatta rende del rame.

3. L’uomo ha posto un termine alle tenebre, E investiga ogni cosa infino al fine; Le pietre che son nell’oscurità e nell’ombra della morte;

4. Ove i torrenti che il piè avea dimenticati scoppiano fuori, E impediscono che niuno vi stia appresso; Poi scemano, e se ne vanno per opera degli uomini.

5. La terra, che produce il pane, Disotto è rivolta sottosopra, e pare tutta fuoco.

6. Le pietre di essa sono il luogo degli zaffiri, E vi è della polvere d’oro.

7. Niuno uccello rapace ne sa il sentiero, E l’occhio dell’avvoltoio non riguardò mai là.

8. I leoncini della leonessa non calcarono giammai que’ luoghi, Il leone non vi passò giammai.

9. L’uomo mette la mano a’ macigni; Egli rivolta sottosopra i monti fin dalla radice.

10. Egli fa de’ condotti a’ rivi per mezzo le rupi; E l’occhio suo vede ogni cosa preziosa.

11. Egli tura i fiumi che non gocciolino, E trae fuori in luce le cose nascoste.

12. Ma la sapienza, onde si trarrà ella? E dov’è il luogo dell’intelligenza?

13. L’uomo non conosce il prezzo di essa; Ella non si trova nella terra de’ viventi.