Giovanni Diodati Bibbia 1649

Cantico dei Cantici 1:7-15 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

7. O tu, il qual l’anima mia ama, dichiarami Ove tu pasturi la greggia, Ed ove tu la fai posare in sul mezzodì; Perciocchè, perchè sarei io come una donna velata Presso alle mandre de’ tuoi compagni?

8. Se tu nol sai, o la più bella d’infra le femmine, Esci seguendo la traccia delle pecore, E pastura le tue caprette. Presso alle tende de’ pastori.

9. AMICA mia, io ti assomiglio alle cavalle Che sono a’ carri di Faraone.

10. Le tue guance son belle ne’ lor fregi, E il tuo collo ne’ suoi monili.

11. Noi ti faremo de’ fregi d’oro Con punti d’argento.

12. Mentre il re è nel suo convito, Il mio nardo ha renduto il suo odore.

13. Il mio amico m’è un sacchetto di mirra, Che passa la notte sul mio seno.

14. Il mio amico m’è un grappolo di cipro Delle vigne di En-ghedi.

15. Eccoti bella, amica mia, eccoti bella; I tuoi occhi somigliano quelli de’ colombi.