Giovanni Diodati Bibbia 1649

Atti 16:20-28 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

20. E presentatili a’ pretori, dissero: Questi uomini turbano la nostra città; perciocchè son Giudei;

21. ed annunziano dei riti, i quali non è lecito a noi, che siam Romani, di ricevere, nè di osservare.

22. La moltitudine ancora si levò tutta insieme contro a loro; e i pretori, stracciate loro le vesti, comandarono che fosser frustati.

23. E dopo aver loro data una gran battitura, li misero in prigione, comandando al carceriere di guardarli sicuramente.

24. Il quale, ricevuto un tal comandamento, li mise nella prigione più addentro, e serrò loro i piedi ne’ ceppi.

25. Or in su la mezzanotte, Paolo e Sila, facendo orazione, cantavono inni a Dio; e i prigioni li udivano.

26. E di subito si fece un gran tremoto, talchè i fondamenti della prigione furono scrollati; e in quello stante tutte le porte si apersero, e i legami di tutti si sciolsero.

27. E il carceriere, destatosi, e vedute le porte della prigione aperte, trasse fuori la spada, ed era per uccidersi, pensando che i prigioni se ne fosser fuggiti.

28. Ma Paolo gridò ad alta voce, dicendo: Non farti male alcuno; perciocchè noi siam tutti qui.