Giovanni Diodati Bibbia 1649

2 Corinzi 12:4-10 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

4. fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili, le quali non è lecito ad uomo alcuno di proferire.

5. Io mi glorierò di quel tale; ma non mi glorierò di me stesso, se non nelle mie debolezze.

6. Perciocchè, benchè io volessi gloriarmi, non però sarei pazzo; poichè direi verità; ma io me ne rimango, acciocchè niuno stimi di me sopra ciò ch’egli mi vede essere, ovvero ode da me.

7. Ed anche, acciocchè io non m’innalzi sopra modo per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stato dato uno stecco nella carne, un angelo di Satana, per darmi delle guanciate; acciocchè io non m’innalzi sopra modo.

8. Per la qual cosa ho pregato tre volte il Signore, che quello si dipartisse da me.

9. Ma egli mi ha detto: La mia grazia ti basta; perciocchè la mia virtù si adempie in debolezza. Perciò molto volentieri mi glorierò più tosto nelle mie debolezze, acciocchè la virtù di Cristo mi ripari.

10. Perciò, io mi diletto in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in distrette per Cristo; perciocchè, quando io sono debole, allora son forte.