Diodati Bibbia 1885

Giudici 4:13-24 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

13. Ed egli adunò tutti i suoi carri, ch'erano in numero di novecento carri di ferro, e tutta la gente che era seco, da Haroset de' Gentili fino al torrente di Chison.

14. E Debora disse a Barac: Moviti; perciocchè questo è il giorno, nel quale il Signore ha messo Sisera nelle tue mani; il Signore non è egli uscito davanti a te? Allora Barac scese giù dal monte di Tabor, avendo dietro a sè diecimila uomini.

15. E il Signore mise in rotta Sisera, e tutti i carri, e tutto il campo, mettendolo a fil di spada, davanti a Barac. E Sisera scese giù dal carro, e se ne fuggì a piè.

16. E Barac perseguitò i carri, e il campo, fino in Haroset de' Gentili; e tutto il campo di Sisera fu messo a fil di spada, e non ne scampò pur un uomo.

17. E Sisera se ne fuggì a piè verso il padiglione di Iael, moglie di Heber Cheneo; perciocchè v'era pace fra Iabin, re di Hasor, e la casa di Heber Cheneo.

18. E Iael uscì fuori incontro a Sisera; e gli disse: Riduciti, signor mio, riduciti appresso di me; non temere. Egli adunque si ridusse appresso di lei nel padiglione; ed ella lo coprì con una schiavina.

19. Ed egli le disse: Deh! dammi a bere un poco d'acqua; perciocchè io ho sete. Ed ella, aperto un baril di latte, gli diè a bere, poi lo ricoperse.

20. Ed egli le disse: Stattene all'entrata del padiglione; e se alcuno viene, e ti domanda: Evvi alcuno qua entro? di' di no.

21. Ma Iael, moglie di Heber, prese un piuolo del padiglione; e, messosi un martello in mano, venne a Sisera pianamente, e gli cacciò il piuolo nella tempia, sì ch'esso si ficcò in terra. Or Sisera era profondamente addormentato e stanco. E così egli morì.

22. Ed ecco Barac, che perseguitava Sisera; e Iael gli uscì incontro e gli disse: Vieni, e io ti mostrerò l'uomo che tu cerchi. Ed egli entrò da lei; ed ecco, Sisera giaceva morto col piuolo nella tempia.

23. Così Iddio abbattè in quel giorno Iabin, re di Canaan, davanti a' figliuoli di Israele.

24. E la mano de' figliuoli d'Israele si andò del continuo aggravando sopra Iabin, re di Canaan, finchè l'ebbero distrutto.