Giobbe

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Diodati Bibbia 1885

Giobbe 24 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

1. Perchè non dirassi che i tempi sono occultati dall'Onnipotente,E che quelli che lo conoscono, non veggono i suoi giorni?

2. Gli empi muovono i termini,Rapiscono le gregge, e le pasturano;

3. Menano via l'asino degli orfani;Prendono in pegno il bue della vedova;

4. Fanno torcere i bisognosi dalla via,I poveri della terra si nascondono tutti.

5. Ecco, son simili ad asini salvatici nel deserto:Escono al lor mestiere, si levano la mattina per andare alla preda;La campagna è il lor pane, per li lor fantini.

6. Mietono il campo,E vendemmiano la vigna che non è loro.

7. Fanno passar la notte agl'ignudi senza vestimenti,Sì che non hanno con che coprirsi al freddo.

8. Sono bagnati dalle acque che traboccano da' monti;E per mancamento di ricetto, abbracciano i sassi.

9. Rapiscono l'orfano dalla poppa,E prendono pegno dal povero.

10. Fanno andar gl'ignudi senza vestimenti;E quelli che portano loro le manelle delle biade soffrono fame.

11. Quelli che spremono loro l'olio intra i lor muri, E quelli che calcano ne' torcoli soffrono sete.

12. Gli uomini gemono dalla cittàE l'anima de' feriti a morte sclama;E pure Iddio non appone loro alcun fallo.

13. Essi son di quelli che son ribelli alla luce,Non conoscono le sue vie,E non si fermano ne' suoi sentieri.

14. Il micidiale si leva allo schiarir del dìUccide il povero, e il bisognoso;E poi la notte opera da ladro.

15. Parimente l'occhio dell'adultero osserva la sera,Dicendo: L'occhio di alcuno non mi scorgerà;E si nasconde la faccia.

16. Di notte sconficcano le case, Che si aveano segnate di giorno;Non conoscono la luce,

17. Perciocchè la mattina è ad essi tutti ombra di morte;Se alcuno li riconosce, hanno spaventi dell'ombra della morte.

18. Fuggono leggermente, come in su le acque;La lor parte è maledetta nella terra,Non riguardano alla via delle vigne.

19. La secchezza e il caldo involano le acque della neve; Così il sepolcro invola quelli che hanno peccato.

20. La matrice li dimentica,I vermini son loro dolci,Non son più ricordati;Anzi i perversi son rotti come un legno.

21. E benchè tormentino la sterile che non partorisce,E non facciano alcun bene alla vedova;

22. E traggano giù i possenti con la lor forza; E, quando si levano, altri non si assicuri della vita;

23. Pur nondimeno Iddio dà loro a che potersi sicuramente appoggiare,E gli occhi suoi sono sopra le lor vie.

24. Per un poco di tempo sono innalzati, poi non son più;Sono abbattuti, e trapassano come tutti gli altri,E son ricisi come la sommità d'una spiga.

25. Se ora egli non è così, chi mi dimentirà,E metterà al niente il mio ragionamento?