Diodati Bibbia 1885

Evangelo di S. Matteo 15:16-33 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

16. E Gesù disse: Siete voi eziandio ancor privi d'intelletto?

17. Non intendete voi ancora che tutto ciò che entra nella bocca se ne va nel ventre, e poi è gettato fuori nella latrina?

18. Ma le cose che escono dalla bocca procedono dal cuore, ed esse contaminano l'uomo.

19. Poichè dal cuore procedono pensieri malvagi, omicidii, adulterii, fornicazioni, furti, false testimonianze, maldicenze.

20. Queste son le cose che contaminano l'uomo; ma il mangiare con mani non lavate non contamina l'uomo.

21. POI Gesù, partitosi di là, si ritrasse nelle parti di Tiro, e di Sidon.

22. Ed ecco, una donna Cananea, uscita di que' confini, gli gridò, dicendo: Abbi pietà di me, o Signore, figliuol di Davide! la mia figliuola è malamente tormentata dal demonio.

23. Ma egli non le rispondeva nulla. E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano, dicendo: Licenziala, perciocchè ella grida dietro a noi.

24. Ma egli, rispondendo, disse: Io non son mandato se non alle pecore perdute della casa d'Israele.

25. Ed ella venne, e l'adorò, dicendo: Signore, aiutami.

26. Ma egli, rispondendo, disse: Non è cosa onesta prendere il pan de' figliuoli, e gettarlo a' cagnuoli.

27. Ed ella disse: Ben dici, Signore; poichè anche i cagnuoli mangiano delle miche che cadono dalla tavola de' lor padroni.

28. Allora Gesù, rispondendo, le disse: O donna, grande è la tua fede; siati fatto come tu vuoi. E da quell'ora, la sua figliuola fu sanata.

29. E GESÙ, partendo di là, venne presso al mar della Galilea; e salito sopra il monte, si pose quivi a sedere.

30. E molte turbe si accostarono a lui, le quali aveano con loro degli zoppi, dei ciechi, de' mutoli, de' monchi, ed altri molti; e li gettarono a' piedi di Gesù, ed egli li sanò;

31. talchè le turbe si maravigliavano, vedendo i mutoli parlare, i monchi esser sani, gli zoppi camminare, e i ciechi vedere; e glorificarono l'Iddio d'Israele.

32. E Gesù, chiamati a sè i suoi discepoli, disse: Io ho gran pietà della moltitudine; perciocchè già tre giorni continui dimora appresso di me, e non ha di che mangiare; e pure io non voglio licenziarli digiuni, che talora non vengano meno tra via.

33. E i suoi discepoli gli dissero: Onde avremmo in un luogo deserto tanti pani, che bastassero a saziare una cotanta moltitudine?