Diodati Bibbia 1885

Evangelo di S. Marco 14:19-32 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

19. Ed essi presero ad attristarsi, e a dirgli ad uno ad uno: Sono io desso?

20. Ed egli, rispondendo, disse loro: Egli è uno de' dodici, il quale intinge meco nel piatto.

21. Certo, il Figliuol dell'uomo se ne va, siccome egli è scritto di lui; ma guai a quell'uomo, per cui il Figliuol dell'uomo è tradito! ben sarebbe stato per lui di non esser mai nato.

22. E mentre essi mangiavano, Gesù prese del pane; e fatta la benedizione, lo ruppe, e lo diede loro, e disse: Prendete, mangiate; quest'è il mio corpo.

23. Poi, preso il calice, e rese grazie, lo diede loro; e tutti ne bevvero.

24. Ed egli disse loro: Quest'è il mio sangue, che è il sangue del nuovo patto, il quale è sparso per molti.

25. Io vi dico in verità, che io non berrò più del frutto della vigna, fino a quel giorno che io lo berrò nuovo nel regno di Dio.

26. E dopo ch'ebbero cantato l'inno, se ne uscirono al monte degli Ulivi.

27. E GESÙ disse loro: Voi tutti sarete scandalezzati in me questa notte; perciocchè egli è scritto: Io percoterò il Pastore, e le pecore saranno disperse.

28. Ma dopo che sarò risuscitato, io andrò dinanzi a voi in Galilea.

29. E Pietro gli disse: Avvegnachè tutti gli altri sieno scandalezzati di te, io però non lo sarò.

30. E Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che oggi, in questa stessa notte, avanti che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte.

31. Ma egli vie più fermamente diceva: Quantunque mi convenisse morir teco, non però ti rinnegherò. Il simigliante dicevano ancora tutti gli altri.

32. POI vennero in un luogo detto Ghetsemane; ed egli disse a' suoi discepoli: Sedete qui, finchè io abbia orato.