Diodati Bibbia 1885

Esdra 4:4-15 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

4. Ed il popolo del paese rendeva rimesse le mani del popolo di Giuda, e lo spaventava di fabbricare.

5. Oltre a ciò davano pensione a certi consiglieri contro a' Giudei, per rompere il lor consiglio; e questo durò tutto il tempo di Ciro, re di Persia, e fino al regno di Dario, re di Persia.

6. E sotto il regno di Assuero, al principio di esso, scrissero un'accusa contro agli abitanti di Giuda e di Gerusalemme.

7. E poi al tempo di Artaserse, Bislam, Mitredat, Tabeel, e gli altri suoi colleghi, scrissero ad Artaserse, re di Persia; e la scrittura e la lingua della lettera era siriaca.

8. Rehum, presidente del consiglio, e Simsai, segretario, scrissero una lettera al re Artaserse contro a Gerusalemme, di questo tenore.

9. Allora Rehum, presidente del consiglio, e Simsai, segretario, e gli altri lor colleghi, i Dinei, e gli Afarsatchei, i Tarpelei, gli Afarsei, gli Archevei, i Babiloni, i Susanchei, i Dehavei, gli Elamiti,

10. e gli altri popoli, che il grande e glorioso Osnappar avea tramutati di stanza, e fatti abitar nella città di Samaria, e gli altri di di là dal fiume, ecc. scrissero al re Artaserse.

11. (Questo è il tenor della lettera che gli mandarono.)Al re Artaserse: i tuoi servitori, gli uomini di qua dal fiume, ecc.

12. Il re sappia che i Giudei, che son venuti d'appresso a te a noi, son giunti in Gerusalemme; e che riedificano quella città ribella e malvagia; e rifanno interamente le mura, ed hanno già racconci i fondamenti.

13. Ora sappia il re, che se questa città è riedificata, e se le sue mura son rifatte, essi non pagheranno più tributo, nè taglia, nè gabella; e così quella città recherà danno alle entrate reali.

14. Ora, conciossiachè noi siamo salariati dal palazzo, e non sia cosa conveniente a noi il vedere che il re sia schernito, perciò abbiamo mandato a fare assapere la cosa al re.

15. Acciocchè cerchi nel libro delle memorie de' suoi predecessori; e tu vi troverai, e conoscerai che questa città è una città ribella, e dannosa ai re ed alle provincie; e che già ab antico vi si fanno dentro congiure; per la qual cagione fu distrutta.