Diodati Bibbia 1885

Epistola di S. Paolo ai Romani 9:3-15 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

3. Perciocchè desidererei d'essere io stesso anatema, riciso da Cristo, per li miei fratelli, miei parenti secondo la carne;

4. i quali sono Israeliti, de' quali è l'adottazione, e la gloria, e i patti, e la costituzion della legge, e il servigio divino, e le promesse;

5. de' quali sono i padri, e de' quali è uscito, secondo la carne, il Cristo, il quale è sopra tutti Iddio benedetto in eterno. Amen.

6. TUTTAVIA non è che la parola di Dio sia caduta a terra; poichè non tutti coloro che son d'Israele, sono Israele.

7. Ed anche, perchè son progenie d'Abrahamo, non sono però tutti figliuoli; anzi: In Isacco ti sarà nominata progenie.

8. Cioè: non quelli che sono i figliuoli della carne, son figliuoli di Dio; ma i figliuoli della promessa son reputati per progenie.

9. Perciocchè questa fu la parola della promessa: In questa medesima stagione io verrò, e Sara avrà un figliuolo.

10. E non solo Abrahamo, ma ancora Rebecca, avendo conceputo d'un medesimo, cioè d'Isacco nostro padre, udì questo.

11. Perciocchè, non essendo ancor nati i figliuoli, e non avendo fatto bene o male alcuno (acciocchè il proponimento di Dio secondo l'elezione dimorasse fermo, non per le opere, ma per colui che chiama), le fu detto:

12. Il maggiore servirà al minore,

13. secondo ch'egli è scritto: Io ho amato Giacobbe, ed ho odiato Esaù.

14. Che diremo adunque? Evvi egli iniquità in Dio? Così non sia.

15. Perciocchè egli dice a Mosè: Io avrò mercè di chi avrò mercè, e farò misericordia a chi farò misericordia.