Diodati Bibbia 1885

Epistola di S. Paolo ai Romani 7:13-22 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

13. Mi è dunque ciò che è buono divenuto morte? Così non sia; anzi il peccato mi è divenuto morte, acciocchè apparisse esser peccato, operandomi la morte per quello che è buono; affinchè, per lo comandamento, il peccato sia reso estremamente peccante.

14. Perciocchè noi sappiamo che la legge è spirituale; ma io son carnale, venduto ad esser sottoposto al peccato.

15. Poichè io non riconosco ciò che io opero; perciocchè, non ciò che io voglio quello fo, ma, ciò che io odio quello fo.

16. Ora, se ciò che io non voglio, quello pur fo, io acconsento alla legge ch' ella è buona.

17. Ed ora non più io opero quello, anzi l'opera il peccato che abita in me.

18. Perciocchè io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poichè ben è in me il volere, ma di compiere il bene, io non ne trovo il modo.

19. Perciocchè, il bene che io voglio, io nol fo; ma il male che io non voglio, quello fo.

20. Ora, se ciò che io non voglio quello fo, non più io opero quello, anzi l'opera il peccato che abita in me.

21. Io mi trovo adunque sotto questa legge: che volendo fare il bene, il male è presso a me.

22. Perciocchè io mi diletto nella legge di Dio, secondo l'uomo di dentro.