Diodati Bibbia 1885

Epistola di S. Paolo ai Romani 3:7-24 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

7. Imperocchè, se la verità di Dio per la mia menzogna è soprabbondata alla sua gloria, perchè sono io ancor condannato come peccatore?

8. E non dirassi (come siamo infamati, e come alcuni dicono che noi diciamo): Facciamo i mali, acciocchè ne avvengano i beni? (de' quali la condannazione è giusta).

9. CHE dunque? abbiamo noi qualche eccellenza? del tutto no; poichè innanzi abbiamo convinti tutti, così Giudei, come Greci, ch'essi sono sotto peccato;

10. siccome è scritto: Non v'è alcun giusto, non pure uno.

11. Non v'è alcuno che abbia intendimento, non v'è alcuno che ricerchi Iddio.

12. Tutti son deviati, tutti quanti son divenuti da nulla; non v'è alcuno che faccia bene, non pure uno.

13. La lor gola è un sepolcro aperto; hanno usata frode con le lor lingue; v'è un veleno d'aspidi sotto alle lor labbra;

14. la lor bocca è piena di maledizione e d'amaritudine;

15. i lor piedi son veloci a spandere il sangue;

16. nelle lor vie v'è ruina e calamità;

17. e non hanno conosciuta la via della pace;

18. il timor di Dio non è davanti agli occhi loro.

19. Or noi sappiamo che, qualunque cosa dica la legge, parla a coloro che son nella legge, acciocchè ogni bocca sia turata, e tutto il mondo sia sottoposto al giudicio di Dio.

20. Perciocchè niuna carne sarà giustificata dinanzi a lui per le opere della legge; poichè per la legge è data conoscenza del peccato.

21. MA ora, senza la legge, la giustizia di Dio è manifestata, alla quale rendon testimonianza la legge ed i profeti;

22. la giustizia, dico, di Dio, per la fede in Gesù Cristo, inverso tutti, e sopra tutti i credenti, perciocchè non v'è distinzione.

23. Poichè tutti hanno peccato, e son privi della gloria di Dio.

24. Essendo gratuitamente giustificati per la grazia d'esso, per la redenzione ch' è in Cristo Gesù.