Diodati Bibbia 1885

Epistola di S. Paolo ai Romani 2:1-10 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

1. PERCIÒ, o uomo, chiunque tu sii, che giudichi, tu sei inescusabile; perciocchè, in ciò che giudichi altrui, tu condanni te stesso; poichè tu che giudichi fai le medesime cose.

2. Or noi sappiamo che il giudicio di Dio è, secondo verità, sopra coloro che fanno cotali cose.

3. E stimi tu questo, o uomo, che giudichi coloro che fanno cotali cose, e le fai, che tu scamperai il giudicio di Dio?

4. Ovvero, sprezzi tu le ricchezze della sua benignità, e della sua pazienza, e lentezza ad adirarsi; non conoscendo che la benignità di Dio ti trae a ravvedimento?

5. Là dove tu, per la tua durezza, e cuore che non sa ravvedersi, ti ammassi a guisa di tesoro ira, nel giorno dell'ira, e della manifestazione del giusto giudicio di Dio.

6. Il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere;

7. cioè: la vita eterna a coloro che, con perseveranza in buone opere, procaccian gloria, onore, ed immortalità.

8. Ma a coloro che son contenziosi, e non ubbidiscono alla verità, anzi ubbidiscono all'ingiustizia, soprastà indegnazione ed ira.

9. Tribolazione, ed angoscia soprastà ad ogni anima d' uomo che fa il male; del Giudeo primieramente, e poi anche del Greco.

10. Ma gloria, ed onore, e pace, sarà a chiunque fa il bene; al Giudeo primieramente, poi anche al Greco.