Epistola agli Ebrei

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Diodati Bibbia 1885

Epistola agli Ebrei 2 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

Cristo superiore agli angeli, qual Figliuol dell'uomo, e sommo sacerdote atto a compatire

1. PERCIÒ, conviene che vie maggiormente ci atteniamo alle cose udite, che talora non ce ne allontaniamo.

2. Perciocchè, se la parola pronunziata per gli angeli fu ferma; ed ogni trasgressione e disubbidienza ricevette giusta retribuzione;

3. come scamperemo noi, se trascuriamo una cotanta salute, la quale, essendo cominciata ad essere annunziata dal Signore, è stata confermata presso noi da coloro che lo aveano udito?

4. Rendendo Iddio a ciò testimonianza, con segni, e prodigi, e diverse potenti operazioni, e distribuzioni dello Spirito Santo, secondo la sua volontà?

5. Infatti non è agli angeli che egli ha sottoposto il mondo a venire, del quale parliamo.

6. Ma alcuno ha testimoniato in alcun luogo, dicendo: Che cosa è l'uomo, che tu ti ricordi di lui? o il figliuol dell'uomo, che tu ne abbia cura?

7. Tu l'hai fatto per un poco di tempo minor degli angeli; tu l'hai coronato di gloria e d'onore, e l'hai costituito sopra le opere delle tue mani; tu gli hai sottoposto ogni cosa sotto i piedi.

8. Perciocchè, in ciò ch'egli gli ha sottoposte tutte le cose, non ha lasciato nulla che non gli sia sottoposto. Ma pure ora non vediamo ancora che tutte le cose gli sieno sottoposte.

9. Ben vediamo però coronato di gloria e d'onore, per la passione della morte, Gesù, che è stato fatto per un poco di tempo minor degli angeli, acciocchè, per la grazia di Dio, gustasse la morte per tutti.

10. Perciocchè, egli era convenevole a colui, per cagion di cui, e per cui son tutte le cose, di consacrare per sofferenze il principe della salute di molti figliuoli, i quali egli avea da addurre a gloria.

11. Perciocchè, e colui che santifica, e coloro che son santificati son tutti d'uno; per la qual cagione egli non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo:

12. Io predicherò il tuo nome a' miei fratelli, io ti salmeggerò in mezzo della raunanza.

13. E di nuovo: Io mi confiderò in lui. E ancora: Ecco me, ed i fanciulli che Iddio mi ha donati.

14. Poi dunque che que' fanciulli parteciparono la carne ed il sangue, egli simigliantemente ha partecipate le medesime cose; acciocchè per la morte distruggesse colui che ha l'imperio della morte, cioè il diavolo;

15. e liberasse tutti quelli che, per il timor della morte, eran per tutta la loro vita soggetti a servitù.

16. Poichè certo egli non viene in aiuto agli angeli, ma alla progenie d'Abrahamo.

17. Laonde è convenuto ch'egli fosse in ogni cosa simile a' fratelli; acciocchè fosse misericordioso, e fedel sommo sacerdote, nelle cose appartenenti a Dio, per fare il purgamento de' peccati del popolo.

18. Perciocchè in quanto ch'egli stesso, essendo tentato, ha sofferto, può sovvenire a coloro che son tentati.