Diodati Bibbia 1885

Daniele 5:1-16 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

1. IL re Belsasar fece un gran convito a mille de' suoi grandi, e bevea del vino in presenza di que' mille.

2. E Belsasar, avendo assaporato il vino, comandò che fossero portati i vasi d'oro e d'argento, che Nebucadnesar, suo padre, avea tratti fuor del Tempio, ch'era in Gerusalemme, acciocchè il re, e i suoi grandi, le sue mogli, e le sue concubine, vi bevessero dentro.

3. Allora furono portati i vasi d'oro, ch'erano stati tratti fuor del Tempio della Casa del Signore, ch'era in Gerusalemme. E il re, e i suoi grandi, le sue mogli, e le sue concubine, vi bevvero dentro.

4. Essi beveano del vino, e lodavano gl'iddii d'oro, e d'argento, di rame, di ferro, di legno, e di pietra.

5. In quella stessa ora uscirono delle dita di man d'uomo, le quali scrivevano dirincontro al candelliere, in su lo smalto della parete del palazzo reale; e il re vide quel pezzo di mano che scriveva.

6. Allora il color della faccia del re si mutò, e i suoi pensieri lo spaventarono, e i cinti de' suoi lombi si sciolsero, e le sue ginocchia si urtarono l'un contro all'altro.

7. E il re gridò di forza che si facesser venire gli astrologi, i Caldei, e gl'indovini. E il re prese a dire a' savi di Babilonia: Chiunque leggerà questa scrittura, e me ne dichiarerà l'interpretazione, sarà vestito di porpora, e porterà una collana d'oro in collo, e sarà il terzo signore nel regno.

8. Allora entrarono tutti i savi del re; ma non poterono leggere quella scrittura, nè dichiararne al re l'interpretazione.

9. Allora il re Belsasar fu grandemente spaventato, e il color della sua faccia si mutò in lui; i suoi grandi ancora furono smarriti.

10. La regina, alle parole del re, e de' suoi grandi, entrò nel luogo del convito, e fece motto al re, e gli disse: O re, possi tu vivere in perpetuo; i tuoi pensieri non ti spaventino, e il colore della tua faccia non si muti.

11. Vi è un uomo nel tuo regno, in cui è lo spirito degl'iddii santi; e al tempo di tuo padre si trovò in lui illuminazione, ed intendimento, e sapienza, pari alla sapienza degl'iddii; e il re Nebucadnesar, tuo padre, o re, lo costituì capo de' magi, degli astrologi, de' Caldei, e degl'indovini.

12. Conciossiachè in lui, che è Daniele, a cui il re avea posto nome Beltsasar, fosse stato trovato uno spirito eccellente, e conoscimento, e intendimento, per interpretar sogni, e per dichiarar detti oscuri, e per isciogliere enimmi. Ora chiamisi Daniele, ed egli dichiarerà l'interpretazione.

13. Allora Daniele fu menato davanti al re. E il re fece motto a Daniele, e gli disse: Sei tu quel Daniele, che è de' Giudei che sono in cattività, i quali il re, mio padre, condusse di Giudea?

14. Io ho inteso dir di te, che lo spirito degl'iddii santi è in te, e che si è trovata in te illuminazione, e intendimento, e sapienza eccellente.

15. Or al presente i savi, e gli astrologi, sono stati menati davanti a me, affin di leggere questa scrittura, e dichiararmi la sua interpretazione; ma non possono dichiarar l'interpretazione della cosa.

16. Ma io ho udito dir di te, che tu puoi dare interpretazioni, e sciogliere enimmi. Ora, se tu puoi legger questa scrittura, e dichiararmene l'interpretazione, tu sarai vestito di porpora, e porterai una collana d'oro in collo, e sarai il terzo signore nel regno.