Diodati Bibbia 1885

Apocalisse 3:1-12 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

1. E ALL'ANGELO della chiesa di Sardi scrivi:Queste cose dice colui che ha i sette spiriti di Dio, e le sette stelle:Io conosco le tue opere; che tu hai nome di vivere, e pur sei morto.

2. Sii vigilante, e rafferma il rimanente che sta per morire; poichè io non ho trovate le opere tue compiute nel cospetto dell'Iddio mio.

3. Ricordati adunque quanto hai ricevuto ed udito; e serbalo, e ravvediti. Che se tu non vegli, io verrò sopra te, a guisa di ladro, e tu non saprai a qual'ora io verrò sopra te.

4. Ma pur hai alcune poche persone in Sardi, che non hanno contaminate le lor vesti; e quelli cammineranno meco in vesti bianche, perciocchè ne son degni.

5. Chi vince sarà vestito di veste bianca, ed io non cancellerò il suo nome dal libro della vita; anzi confesserò il suo nome nel cospetto del Padre mio, e nel cospetto de' suoi angeli.

6. Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.

7. E ALL'ANGELO della chiesa di Filadelfia scrivi:Queste cose dice il santo, il verace, colui che ha la chiave di Davide; il quale apre, e niuno chiude; il qual chiude, e niuno apre:

8. Io conosco le tue opere; ecco, io ti ho posto la porta aperta davanti, la qual niuno può chiudere; perciocchè tu hai un poco di forza, ed hai guardata la mia parola, e non hai rinnegato il mio nome.

9. Ecco, io riduco quei della sinagoga di Satana, che si dicono esser Giudei, e nol sono, anzi mentono, in tale stato, che farò che verranno, e s'inchineranno davanti a' tuoi piedi, e conosceranno che io t'ho amato.

10. Perciocchè tu hai guardata la parola della mia pazienza, io altresì ti guarderò dall'ora della tentazione che verrà sopra tutto il mondo, per far prova di coloro che abitano sopra la terra.

11. Ecco, io vengo in breve; ritieni ciò che tu hai, acciocchè niuno ti tolga la tua corona.

12. Chi vince io lo farò una colonna nel tempio dell'Iddio mio, ed egli non uscirà mai più fuori; e scriverò sopra lui il nome dell'Iddio mio, e il nome della città dell'Iddio mio, della nuova Gerusalemme, la quale scende dal cielo, d'appresso all'Iddio mio, e il mio nuovo nome.